OBIETTIVO: FAR
DIALOGARE LE COMMISSIONI EDILIZIE DEI 58 COMUNI ETNEI
Pareri legali, tecnici
e deontologici, ma anche omologazione di procedure e istruzioni
per accelerare gli iter dello sviluppo territoriale
CATANIA – Fare sistema affinché l’esperienza di uno
diventi l’esperienza di tutti. E’ questo l’obiettivo del nuovo Dipartimento Governo del Territorio (DGT) dell’Ordine degli Architetti di
Catania, che ha riunito per la prima volta attorno a un tavolo i componenti
delle Commissioni edilizie dei comuni della provincia etnea. «Un’iniziativa nata per far
dialogare i professionisti delle pubbliche amministrazioni – spiega il
presidente Gigi Longhitano – per
offrire consulenza legale, per allineare procedure e istruzioni, con il fine di
creare codici comuni su cui lavorare per rimettere in moto la macchina
dell’economia locale. La spinta per superare questo momento di stagnazione,
infatti, può e deve partire dai professionisti operanti e competenti in materia
di trasformazione del territorio».
Per far questo, il coordinatore del Dipartimento Angelo Ricceri, ha elaborato un
database informatico (che verrà aggiornato online dagli stessi iscritti) contenente
i riferimenti dei 43 architetti componenti delle Commissioni edilizie
provinciali, sviluppando un planning che prevede una plenaria semestrale e
incontri mensili nei vari Comuni. Data la complessità ed estensione della provincia,
il territorio è stato suddiviso in tre aree: pedemontana, metropolitana e
calatina.
«Le
Commissioni sono il braccio periferico, l’avamposto per comprendere criticità e
potenzialità del territorio – ha spiegato Ricceri – grazie a questo lavoro oggi
abbiamo un quadro completo che ci consentirà di proporre e produrre alternative
utili per rispondere alle esigenze dei cittadini e del territorio». Dagli strumenti di
previsione urbanistica alle linee-guida per i pareri consultivi; dalla tutela
paesaggistica alla ricerca & sviluppo in materia energetica, «il Dipartimento – continua
Longhitano – offrirà consulto in ambito legale, tecnico e soprattutto deontologico, grazie all’apporto della
Commissione in materia presieduta da Emilio
Randazzo. L’Ordine etneo – che già dirige l’omologo Dipartimento della
Consulta regionale, attraverso l’impegno dell’arch. Nuccio Russo - diventa così un’interfaccia territoriale per far
convergere le istanze e convertirle in proposte istituzionali».
Presente all’incontro, anche l’arch. Giovanni Leone, membro della
Commissione edilizia del Comune di Catania: «Siamo
lieti per questa opportunità offertaci dall’Ordine – ha spiegato – grazie al
Dipartimento, infatti, avremo modo di conoscerci, confrontarci e consultarci.
Quello delle Commissioni edilizie è un tema davvero delicato, condizionato da
ritardi, lungaggini burocratiche e strumenti ormai superati: basti pensare che all’interno
del nostro regolamento edilizio (quello catanese, ndr) compare ancora il
termine “potestà” e che paghiamo lo scotto di un PRG in attesa di essere
attualizzato. Problemi che riguardano, con diverse prerogative, un po’ tutti i
colleghi degli altri Comuni: criticità che su larga scala vengono aggravate da
una disomogeneità territoriale che va a discapito della qualità».
«L’Ordine, quale catalizzatore di esigenze e
urgenze – ha concluso Longhitano –
continuerà a percorrere questa strada riunendo, tra un mese, gli architetti che
hanno il ruolo di funzionari pubblici, per costruire un network al fine di
elaborare piani di sviluppo reali e concreti».