Architetti
e Ingegneri alla tavola rotonda organizzata da Fipe e Osservatorio E-Medine
TURISMO:
«PROGETTUALITÀ CONDIVISA PER RIEMPIRE GLI ALBERGHI»
Emersa la proposta di istituire
un tavolo di concertazione tra le categorie professionali
CATANIA
- Come investire i fondi del Por Sicilia 2007-2013 per il sistema turistico di
Catania? E soprattutto a chi compete formulare la risposta, di certo complessa
e necessariamente concreta? È compito esclusivo degli amministratori o bisogna
considerare anche la voce delle categorie professionali che lavorano per e con
questo settore?
La
logica chiave sembra essere quella della “progettualità condivisa”, come è
emerso dalla tavola rotonda svoltasi questa mattina (25 maggio) nella sede
della Camera di Commercio catanese, che ha riunito i rappresentanti di
importanti forze del territorio etneo e siciliano. “Catania 2015: un progetto turistico” è il tema attorno a cui hanno
discusso i presidenti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti di
Catania, Carmelo Maria Grasso e Luigi
Longhitano, il presidente di Federalberghi Sicilia Nico Torrisi, insieme agli organizzatori dell’evento il presidente
della Federazione Italiana Pubblici Esercizi – Confcommercio (Fipe) Dario Pistorio e il presidente
dell’Osservatorio e-Medine Giuseppe
Ursino. In rappresentanza della Camera di Commercio è intervenuto Nino Nicolosi, mentre per l’Ordine
catanese degli Avvocati era presente Giovanni
Vanadia.
«Turismo
è organizzazione – ha esordito Grasso – le bellezze naturali del nostro
territorio sono necessarie ma non autosufficienti, perché il loro fascino è
compromesso innanzitutto dalla mobilità insostenibile del sistema dei
trasporti. Catania è la città etnea ma per raggiungere il vulcano il turista
deve essere agevolato, non scoraggiato dalle distanze e dai tempi lunghi».
Accanto
alle esigenze infrastrutturali Longhitano sottolinea «la necessità di una
grande architettura contemporanea che diventi attrazione turistica,
valorizzando il paesaggio e il patrimonio esistente. La Plaia non ha nulla da
invidiare alla costiera romagnola ma non basta soltanto il mare, occorre
mettere in rete i piccoli sistemi – la montagna, il polo commerciale, la
convegnistica, i grandi eventi, le feste religiose di cui Sant’Agata è
certamente il perno – attraverso un’unica regia. Catania è una bella città,
come tutti dicono, ma bisogna saper attrarre i turisti. Bisogna riempire gli
alberghi».
Torrisi
conferma le difficoltà che sta affrontando il movimento ricettivo in Sicilia e
nella provincia catanese: «il 70% degli alberghi è vuoto a causa del
proliferarsi di strutture extralberghiere abusive che hanno drogato il mercato.
È opportuno quindi fare sistema anche in questa direzione. Inoltre è necessario
sfatare la concezione che siano i croceristi a portare le ricadute economiche
sul nostro territorio perché il loro è un passaggio “mordi e fuggi”. È
opportuno invece richiamare i turisti “veri”, quelli che sul territorio
ritornano e investono. Condividiamo la riqualificazione dei palazzi storici e
dell’impianto urbano esistente per una vocazione turistica, purché si adotti un
metodo condiviso».
E
proprio dall’idea di condivisione nasce la proposta di istituire un tavolo di
concertazione fra i soggetti presenti, per sviluppare idee e progetti concreti
da presentare alle amministrazioni, sia comunali ma anche e soprattutto
provinciale e regionale. Il primo argomento scelto su cui le categorie si
confronteranno sarà il futuro del Porto di Catania.
25 maggio 2011