CATANIA – Un’assemblea
“straordinaria” nel vero senso della parola, che sarà ricordata dal direttivo
dell’Ordine degli Ingegneri di Catania per la grande partecipazione e il
coinvolgimento dimostrato dagli iscritti, visti i temi e, cosa più importante,
le proposte emerse. Ciò che sta più a cuore, mettendo d’accordo neolaureati e
“vecchie” leve, è senza dubbio la preservazione e il rispetto della
professione, con un occhio attento ai diritti, ai doveri e ai rapporti con le
Amministrazioni.
Snellimento
delle procedure, azioni per e con le Pubbliche Amministrazioni, competenza
professionale e sbocchi lavorativi: ad approfondire questi e altri temi,
facendosi portavoce delle esigenze della categoria e di concrete proposte è il
presidente dell’Ordine etneo Carmelo
Maria Grasso che, in cima alle priorità, non esita a indicare l’urgenza di
una legge regionale urbanistica aggiornata: «Dall’ormai lontano 1978 – commenta
Grasso – attendiamo una normativa che sia al passo con una moderna politica di
governo del territorio. Attualmente la gestione è affidata a un insieme di
leggi e strumenti non adeguati e poco funzionali alle attività che svolgiamo: da qui nasce la nostra volontà di
presentare una proposta normativa ad iniziativa popolare, a fronte di un
debole riscontro politico, dimostratosi poco attento al sistema
tecnico-professionale. Intendiamo infatti chiamare in causa la collettività,
con una raccolta firme di adesione alla nostra proposta di legge, per far
comprendere la portata di tale iniziativa e ottenere un risultato concreto,
anche in sinergia con le altre categorie della provincia». È questo il caso di ricordare che dalla sinergia con l’Ordine
Architetti di Catania è nata l’elaborazione delle linee-guida
proposte alle Amministrazioni dei 58 comuni etnei, in linea con la necessità di
semplificazione che si dovrebbe estendere anche i Regolamenti edilizi cittadini
con le relative Norme Tecniche di Attuazione.
Altra
proposta è quella mirata ad azioni di monitoraggio dei bandi per affidamento
degli incarichi a professionisti esterni: «L’Ordine etneo – continua Grasso -
ha già approvato un nuovo regolamento di segnalazione delle terne, che accomuna
i professionisti per uniformità di valutazione e conoscenza delle norme - siano
essi consulenti o membri delle commissioni edilizie comunali - nell’unico
importante obiettivo di accorciare le distanze burocratiche tra la P.A. e i
professionisti».
Infine la
“nota dolente” delle competenze e di quella soglia minima di formazione ed
esperienza che oggi è d’obbligo richiedere a un professionista. Dalle parole ai
fatti: l’Ordine ha già avviato il progetto “Qing” – in collaborazione con gli
Ordini di Milano, Trento e Lodi - nato con l’obiettivo di certificare,
valorizzare e promuovere le competenze professionali acquisite “sul campo”
dagli iscritti che ne fanno volontaria ed esplicita richiesta. «Abbiamo
deliberato le linee guida per un regolamento attuativo che verrà discusso e
approvato nella prossima assemblea – conclude il presidente Grasso -
certificare la professione significa avvalorare le capacità attraverso
“traguardi di competenza” che gli stessi iscritti si prefissano, per mettere
gli Ordini nella posizione di vantare professionisti qualificati e aggiornati,
consapevoli delle responsabilità che si assumono nello svolgimento delle
proprie attività. L’Assemblea ha altresì deliberato modifiche allo statuto
della Fondazione che prevedono, tra l’altro, la possibilità di una migliore
relazione con le altre Fondazioni del territorio».
15 marzo 2011