Il ministro delle finanze Xie Xuren annuncia l’introduzione di incentivi dedicati ai progetti fotovoltaici da 50 kW di potenza e oltre, mentre l’Italia conquista il terzo posto nel mercato mondiale, grazie al boom di impianti in conto energia per il 2008
La Cina è ormai primo produttore al mondo di fotovoltaico con una quota sul mercato internazionale del 27,2%, grazie alla sua capacità in soli pochi anni e partendo praticamente da zero di creare un’industria di alto profilo; eppure per un’industria così prolifica oltre il 90% della produzione sono destinati all’estero, Europa, Usa e Giappone, lasciando dunque alla Repubblica polare ancora una volta solo il lato meno pulito dei processi di fabbricazione ed una capacità fv totale installata di appena 100 MW.
FONTE: RINNOVABILI.IT
Ma nella nuova svolta che Pechino vuol dare alla propria economia il solare è uno dei focal point indiscussi e per questo il Ministero delle finanze cinese ha dichiarato che concederà nuovi incentivi ai progetti fotovoltaici al fine di un’ulteriore apertura nei confronti della crescita del mercato dell’energia solare. Pechino fornirà 2,93 dollari per watt di picco agli impianti da 50 kW e superiori, nella speranza di poter concretizzare la svolta attesa. E per un sistema di incentivi ancora agli esordi ce ne è un altro che sta dando ottimi risultati. E’ il “Conto Energia” italiano che procede a vele spedite, secondo quanto ha riferito i Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) nel corso del convegno organizzato nell’ambito di EnergyMed ‘09. Grazie alla potenza allacciata nel solo mese di dicembre, infatti, l’Italia ha raggiunto nel 2008 circa 239 MW di potenza, raggiungendo in totale i 417 MW e collocandosi così al terzo posto nel mercato mondiale per l’anno passato, subito dopo Spagna e Germania. Il GSE ha portato all’evidenza due aspetti innanzitutto che il boom di allacci di dicembre sia da imputare principalmente al passaggio ad una tariffa inferiore del 2% a partire dal 1° gennaio del 2009 ed in secondo luogo come la scelta privilegi il fotovoltaico totalmente o parzialmente integrato (92%) che quello a terra (8%). Le previsioni di crescita sono però caute e valutano ulteriori 430 MW nel 2009 e 650 MW per l’anno successivo; se davvero si raggiungesse quota di 1.200 MW il passo successivo sarebbe l’inevitabile rielaborazione di un nuovo conto energia.