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CALCESTRUZZO FORENSE...
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Articoli di ingegneria strutturale
Si definisce calcestruzzo forense (forensis concrete in Inglese) quel calcestruzzo del quale si discute nei Tribunali in occasione di contestazioni legali nei confronti del produttore di calcestruzzo preconfezionato da parte del proprietario dell’opera, dell’impresa e/o del progettista.

pubblicato anche su: Enco Journal n.38 - 2007



Si definisce calcestruzzo forense (forensis concrete in Inglese) quel calcestruzzo del quale si discute nei Tribunali in occasione di contestazioni legali nei confronti del produttore di calcestruzzo preconfezionato da parte del proprietario dell’opera, dell’impresa e/o del progettista.
Nel seguito si riportano alcuni esempi e si suggeriscono le procedure consistenti nella stesura di una “conferma d’ordine” (da sottoporre alla firma della proprietà, dell’impresa e/o del progettista) dopo aver acquisito l’ordine di fornitura.

Il calcestruzzo forense comprende i vari conglomerati oggetto di contestazioni che sfociano in Tribunale. Secondo la normativa vigente (LLGG ministeriali sul calcestruzzo preconfezionato richiamate dal DM del 14-09-05) per le strutture in c.a si possono impiegare e prescrivere soltanto:

calcestruzzo a prestazione garantita;
calcestruzzo a composizione richiesta.

Calcestruzzo a prestazione garantita.

Per il calcestruzzo a prestazione garantita debbono essere indicati i seguenti requisiti:

classe di resistenza (es.: C25/30);
classe di esposizione (es.:XC4);
classe di consistenza (es.: S4);
Dmax in mm dell’inerte impiegato (es.: 25 mm).

Calcestruzzo a composizione richiesta.
Per il calcestruzzo a composizione richiesta debbono essere indicati tutti i seguenti dettagli composizionali:

dosaggio di cemento (in kg/m3);
• tipo e classe di resistenza del cemento;
• diametro massimo degli inerti (in mm);
• composizione granulometrica dell’inerte;
• tipo e dosaggio di additivi e/o aggiunte;
• classe di consistenza o rapporto a/c.


Val la pena di ricordare che per il calcestruzzo a composizione richiesta dall’impresa e/o dal progettista non esistono responsabilità del preconfezionatore sulle eventuali carenze di prestazione (es.: Rck).

Di seguito sono esaminati tre casi di calcestruzzi oggetto di contestazione legale che riguardano il cosiddetto calcestruzzo a dosaggio, il calcestruzzo senza specifica della classe di esposizione, ed il calcestruzzo con riaggiunta d’acqua sul cantiere.

A) Calcestruzzo a dosaggio.
Con questo termine si intende un conglomerato cementizio per il quale l’acquirente (impresa o proprietà) definisce l’ordine e/o il progettista prescrive la composizione soltanto sulla base del dosaggio di cemento (es.: 300 kg/m3) talvolta grezzamente sintetizzato in calcestruzzo tre quintali). Questo calcestruzzo non può essere impiegato in strutture in c.a. con Rck ≥ 15 MPa (per le quali si possono impiegare solo calcestruzzi a prestazione garantita o a composizione richiesta), ma solo per opere non strutturali. Talvolta, però, l’impresa (o la proprietà o anche il progettista) chiedono una fornitura di calcestruzzo a dosaggio per un’opera che il preconfezionatore conosce (o non può non conoscere) formata da strutture in c.a.

In caso di contestazioni sul comportamento del calcestruzzo a dosaggio, in alcune sentenze di Tribunale i giudici hanno attribuito al preconfezionatore la responsabilità per lo scadente comportamento di un calcestruzzo a dosaggio in opere per le quali il preconfezionatore stesso non poteva ignorare la destinazione a strutture in c.a.

In queste sentenze, secondo il giudice, di fronte ad una richiesta di calcestruzzo a dosaggio, il preconfezionatore avrebbe dovuto rinunciare alla fornitura trattandosi manifestamente di un calcestruzzo per strutture in c.a., oppure avrebbe dovuto spiegare al proprietario, all’impresa o al progettista di tramutare la richiesta di calcestruzzo a dosaggio in calcestruzzo a prestazione garantita (per esempio specificando almeno la Rck).

Conferma d’ordine.
Come può il produttore di calcestruzzo garantirsi la fornitura senza correre il rischio di essere accusati di produrre materiale improprio in relazione alla tipologia dell’opera? Occorre trasformare la richiesta di calcestruzzo a dosaggio in calcestruzzo a composizione richiesta. Una volta acquisito l’ordine, il responsabile commerciale deve inoltrare (per email o posta ) una conferma d’ordine nella quale si precisa che la composizione completa del calcestruzzo a dosaggio richiesto (per es.: 300 kg/m3) sarà adottata, la seguente composizione:

• cemento (CEM II/A 32.5 R) = 300 kg/m3;
• sabbia = 800 kg/m3;
• ghiaia = 1000 kg/m3;
• Dmax= 25 mm;
• a/c = 0.55.


Una volta ricevuta la conferma d’ordine per iscritto la fornitura diventa legalmente accettabile anche per strutture in c.a.. Val la pena di ricordare che la responsabilità del preconfezionatore sulle prestazioni (es.: Rck) del calcestruzzo a composizione richiesta ricade solo su chi ha richiesto la composizione.

B) Calcestruzzo senza specifica sulla durabilità.
Per i calcestruzzi a prestazione garantita occorre che nella prescrizione del progettista, oppure nell’ordine dell’impresa o della proprietà, sia indicata anche l’ambiente (classe di esposizione) nel quale la struttura dovrà essere durabile per una vita utile di servizio di almeno 50 anni.
Purtroppo, nella prescrizione dei calcestruzzo a prestazione garantita, nonostante sia obbligatorio garantire la durabilità dell’opera (in accordo al paragrafo 11.2.11 delle Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con DM del 9 Settembre 2005), spesso, accanto alla classe di resistenza (Rck) ed alla classe di consistenza (lavorabilità) non è indicata la classe di esposizione (durabilità).

In alcune sentenze di Tribunale, in casi di prematuro degrado della struttura in c.a., il giudice può attribuirne la responsabilità al preconfezionatore anche laddove nell’ordine di calcestruzzo a resistenza non era stata precisata la classe di esposizione ambientale. Secondo il giudice, infatti, in queste circostanze il preconfezionatore dovrebbe rinunciare alla fornitura di un calcestruzzo a prestazione non correttamente prescritto per la mancata indicazione della classe di esposizione in relazione all’ambiente in cui la struttura è eretta.

A titolo di esempio, si presenta un caso di una struttura in c.a. in ambiente esposto ai cicli di gelo-disgelo nella stagione invernale per il quale l’impresa aveva richiesto una Rck di 30 MPa ed una classe di consistenza S3. Nel caso specifico il produttore di calcestruzzo aveva proposto di fornire un calcestruzzo durabile per quella zona in classe di esposizione XF3, per il quale oltre ad una Rck di almeno 30 MPa, sarebbe stato necessario prevedere l’inglobamento di aria in forma di microbolle.

In un calcestruzzo durabile in ambiente esposto a cicli di gelo-disgelo, la normativa nazionale UNI 11104 prevede di adottare una Rck di almeno 30 MPa, un rapporto a/c non superiore a 0,50 e un volume di aria in microbolle pari ad almeno 30 L/m3. A parità di Rck (30 MPa), il calcestruzzo durabile in classe di esposizione XF3 richiede un maggior costo (più cemento) rispetto ad un generico calcestruzzo con Rck di 30 MPa non esposto a rischi di degrado quale quello richiesto dall’impresa. Per questo motivo, nonostante le insistenze del preconfezionatore a fornire il calcestruzzo con Rck di 30 MPa in classe di esposizione XF3, l’impresa optò per un generico calcestruzzo con Rck di 30 MPa senza alcuna garanzia di durabilità.

A seguito di un inverno particolarmente rigido (nel 2005) la struttura in c.a., confezionata con il calcestruzzo richiesto e fornito, subì danni evidenti consistenti in de-laminazione del materiale attribuibile alla formazione di ghiaccio .

Il giudice coinvolto in questa contestazione attribuì la responsabilità del danno al produttore di calcestruzzo che, conoscendo il rischio di degrado da cicli di gelo-disgelo esistente nell’area della costruzione, avrebbe dovuto rinunciare a fornire un calcestruzzo inadeguato all’ambiente di servizio.

Conferma d’ordine.
Come poter prevenire questo tipo di contestazione? Il responsabile commerciale del fornitore di calcestruzzo, una volta acquisito l’ordine in base alla Rck (30 MPa), ma privo di qualsiasi riferimento alla classe di esposizione, deve inviare al richiedente una conferma d’ordine nella quale, oltre ai dati previsti per il calcestruzzo richiesto a prestazione garantita, si precisa alla voce “classe di esposizione” il valore di X0 (che significa in pratica ambiente senza rischio di degrado).

• Classe di resistenza C25/30;
• Classe di esposizione X0;
• Classe di consistenza S3;
• Dmax aggregato = 25 mm.

C) Calcestruzzo con riaggiunta d’acqua sul cantiere.
Si tratta di un problema che spesso si verifica nei rapporti tra preconfezionatore ed impresa. Come è noto la lavorabilità del calcestruzzo fresco consegnato all’impresa sul cantiere deve essere precisata in forma di classe di consistenza da S1 ad S5. Occorre precisare due aspetti:

a) maggiore è la classe di consistenza (passando da S1 ad S5), maggiore e il costo del cls a parità di tutti gli altri parametri (Rck, Dmax, ecc);

b) la scelta della classe di consistenza, variabile da quella S1 (terra umida) a quella S5 (superfluida) dipende dalla difficoltà del getto in funzione della densità dei ferri di armatura, dello spessore della sezione, della forma più meno semplice o irregolare della struttura.

Poiché il costo del cls aumenta con la classe di consistenza, l’impresa talvolta è “tentata” di richiedere un cls con una classe di consistenza relativamente bassa (tipicamente S2 o S3) in quanto più economico rispetto a cls con classi di consistenza fluida (S4) o superfluida (S5) o addirittura di tipo autocompattante (SCC).Di seguito sono esaminati due tipiche situazioni:

- riaggiunta d’acqua per la inadeguata classe di consistenza richiesta;
- riaggiunta d’acqua per prolungata attesa dell’autobetoniera sul cantiere prima del getto.

Riaggiunta d’acqua per la inadeguata classe di consistenza richiesta.
Al momento del getto spesso il capocantiere si accorge della difficoltà di gettare e compattare un cls ordinato a consistenza plastica (S2) o semifluida (S3).

Il responsabile commerciale della fornitura di cls deve segnalare al direttore tecnico, o preferibilmente al tecnico addetto alla consegna (se esiste nell’organigramma aziendale), che occorre addestrare l’autista e/o il pompista su questa situazione che frequentemente si verifica sui cantieri: in caso di richiesta di aggiunta d’acqua per aumentare la lavorabilità del cls fresco, il capo cantiere dell’impresa deve firmare la bolla di consegna, o un documento ufficiale predisposto, nella quale si è registrato che la ri-aggiunta d’acqua è stata eseguita su richiesta dell’impresa.

E’ ovvio che, laddove il prelievo del cls venga fatto prima dell’aggiunta di acqua, la Rck di questo cls non rappresenta la Rck del cls realmente messo in opera in quanto è più alto il rapporto a/c del secondo calcestruzzo rispetto al primo. Così pure è ovvio che, se il prelievo del calcestruzzo è eseguito sul cls al momento del getto dopo la ri-aggiunta d’acqua, la Rck che verrà ottenuta su questo prelievo di cls sarà inferiore a quella del cls fornito in quanto si è aumentato il rapporto a/c.

Val la pena di sottolineare l'importanza della racccolta del documento di consegna del calcestruzzo nel quale si legga la eventuale ri-aggiunta d’acqua se eseguita su richiesta dell’impresa. In caso di contestazioni sulla qualità del calcestruzzo messo in opera e valutato mediante carotaggi diventa di fondamentale importanza la disponibilità di dati attestanti la ri-aggiunta d’acqua.

Riaggiunta d’acqua per prolungata attesa dell’autobetoniera sul cantiere prima del getto.
Questo caso comporta una ri-aggiunta d’acqua sul cantiere anche se la classe di consistenza del cls richiesto e consegnato é superfluida (S5). Se, infatti, l’attesa dell’autobetoniera sul cantiere si protrae oltre certi limiti (diciamo 10 min), per la disorganizzazione dell’impresa che non è pronta al getto del cls, questo perde la iniziale lavorabilità e rischia di diventare inadeguato ad una completa compattazione del cls all’interno delle cassaforme.

Anche in questo caso il responsabile commerciale deve far predisporre un documento di consegna prestampato (nel quale l’autista e/o il pompista registrino l’ora di arrivo sul cantiere, l’ora dell’inizio e della fine del getto) da far firmare al responsabile dell’impresa sul cantiere al termine del getto.

La documentazione della ri-aggiunta d’acqua sul cantiere, per una prolungata sosta dell’autobetoniera provocata dalla disorganizzazione dell’impresa, libera il produttore di calcestruzzo dalla responsabilità di una carente Rck misurata sui provini prelevati dopo la ri-aggiunta d’acqua. Se il calcestruzzo è prelevato prima della ri-aggiunta d’acqua la Rck misurata rappresenta la prestazione del calcestruzzo consegnato ma non ovviamente quella del calcestruzzo messo in opera. Appare tuttavia difficile convincere l’impresa di prelevare il calcestruzzo prima e dopo la ri-aggiunta d’acqua al fine di dimostrare la riduzione di Rck; pertanto è preferibile limitarsi a far firmare il “Documento di consegna del calcestruzzo preconfezionato” in ottemperanza alla norma UNI EN 206-1 (paragrafo 7.3) nel quale siano registrati:

- il tempo di arrivo dell’autobetoniera sul cantiere;
- i tempi di inizio e di fine del getto del calcestruzzo;
- la richiesta di riaggiunta d’acqua da parte dell’impresa.

Conclusioni
In questo articolo, dedicato al calcestruzzo forense, sono state suggerite alcune misure di carattere formale atte a prevenire il coinvolgimento del fornitore di calcestruzzo in contestazioni legali.

Nel caso di contestazioni riguardanti il calcestruzzo a dosaggio o a prestazione senza precisazione della di classe di esposizione, il responsabile commerciale della fornitura di calcestruzzo, una volta acquisito l’ordine inviato per iscritto o per via orale, deve far firmare al richiedente una conferma d’ordine nella quale sono meglio precisate le caratteristiche di prestazione o di composizione richieste dall’impresa, dal progettista o dalla proprietà dell’opera.

Nel caso della riaggiunta d’acqua, per carente lavorabilità richiesta dall’impresa o per prolungata attesa dell’autobetoniera sul cantiere in attesa del getto di calcestruzzo, l’addetto alla consegna del calcestruzzo deve registrare su un documento predisposto, da far firmare all’impesa, la riaggiunta d’acqua richiesta, il tempo di arrivo sul cantiere, e quelli di inizio/fine del getto.

 
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