Una foresteria? Non solo. Quello che nascerà all'interno dell'area servizi del nuovo ospedale di Cisanello si può definire un vero e proprio centro commerciale. «A servizio dell'ospedale, però», ci tiene a chiarire il sindaco di Pisa Paolo Fontanelli, «nel rispetto dello spirito unitario del piano attuativo che il consiglio comunale ha approvato nel gennaio scorso e che prevede che ogni attività contenuta in quell'area sia convenzionata con l'azienda ospedaliera ed il Comune.
fonte: La Repubblica
Di Simona Poli
Una foresteria? Non solo. Quello che nascerà all'interno dell'area servizi del nuovo ospedale di Cisanello si può definire un vero e proprio centro commerciale. «A servizio dell'ospedale, però», ci tiene a chiarire il sindaco di Pisa Paolo Fontanelli, «nel rispetto dello spirito unitario del piano attuativo che il consiglio comunale ha approvato nel gennaio scorso e che prevede che ogni attività contenuta in quell'area sia convenzionata con l'azienda ospedaliera ed il Comune.
Questo è un vincolo preciso dal quale non si scappa». Il vincolo non riguarda solo la foresteria ma le tante e diverse attività che sorgeranno nella nuova 'cittadella della salute'. «Ci saranno una ludoteca, una struttura multireligiosa, bar, ristoranti e negozi», spiega il diessino Giuseppe Sardu, assessore all'Urbanistica dal 2003. «Oltre alla foresteria di circa 50 camere che ospiterà i parenti dei ricoverati. E tutti questi servizi saranno obbligatoriamente convenzionati per garantire che siano funzionale all'ospedale. Di albergo non si è mai parlato nelle carte ufficiali», dice ancora l'assessore, «né sono mai stati richiesti cambi di destinazione per quest'area, per il semplice motivo che fino al gennaio del 2006 non c'era nessuna previsione urbanistica e in quella data fu presentato e approvato dal consiglio comunale l'intero piano ospedaliero».
Fu proprio Desideri a spiegare in aula che l'area servizi avrebbe fatto da supporto alle circa 30 mila persone che ogni giorno frequenteranno l'ospedale, tra personale interno e visitatori. Ed è su questa realizzazione e sulla permuta di terreni tra azienda ospedaliera e proprietà privata che si sta concentrando l'attenzione dei magistrati. «Ma il vincolo d'esproprio non esisteva», dice Sardu. «Scatta solo nel momento in cui un piano urbanistico viene approvato in via definitiva ossia nel momento in cui su una certa area c'è una previsione urbanistica certa. Quanto alla scelta di Desideri posso solo dire che la legge stessa spinge a tentare la strada di una soluzione concordata.
L'esperienza diretta mi insegna che un ricorso in sede civile contro un esproprio espone l'amministrazione a pagare a distanza di anni una cifra di risarcimento di gran lunga più onerosa di quella che avrebbe sborsato in una trattativa privata». Ma Desideri avrebbe pagato i terreni 10 euro in più del prezzo valutato dal catasto. «Su questo aspetto non mi pronuncio perché non dipende dal Comune», è il commento di Sardu, «ma non mi sembra scandaloso pagare un po' di più un terreno se è necessario al bene pubblico. E poi un manager pubblico non decide da solo, ci sono uffici tecnici, consigli d'amministrazione e revisori dei conti che lo supportano, esistono tanti meccanismi di controllo». I lavori di trasferimento a Cisanello dovrebbero terminare nel 2012. Si tratta di un'operazione da 265 milioni di euro su 70 ettari di terreno (dieci volte il Santa Chiara) finanziata in gran parte dalla Regione con altre undici istituzioni. Il presidente toscano Claudio Martini ha dato il via libera all'operazione alla fine del 2005.