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Da Mosca la sfida al cielo l'edificio più alto d'Europa
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La Torre Federazione sarà alta 440 metri e sarà collegata
a un altro edificio più basso per un totale di 292 mila mq


fonte: Repubblica.it

MOSCA - Sorgerà in riva alla Moscova, nel cuore della capitale russa, il grattacielo più alto d'Europa. La "Torre Federazione" costerà oltre 500 milioni di euro, conterà 85 piani e raggiungerà quota 340 metri. La cuspide arriverà però a 440 metri. I lavori sono appena iniziati, ma il cantiere svetta già in mezzo al futuro quartiere degli affari Mosca City.

Nel 2008, quando è prevista l'inaugurazione, il grattacielo da record potrebbe però aver perso il suo primato. Sempre a Mosca è già in appalto l'edificio più alto del mondo. La "Torre Russia", realizzata da un consorzio a guida americana, toccherà una quota mai conquistata da un palazzo, proponendosi quale opera umana del nuovo secolo. Top secret la misura esatta, ma si parla di oltre mezzo chilometro.

Sembreranno poco più che vecchi condomini, i grattacieli asiatici ed europei più imponenti di oggi. La sede della Commerzbank di Francoforte si ferma a 258 metri, la "Scheggia di vetro" in costruzione a Londra arriva a 306. E la nuova corsa verso le stelle avviata dal Cremlino non si ferma. Attualmente a Mosca stanno sorgendo 32 grattacieli di oltre 50 piani. Entro una decina d'anni sono previste però 178 torri da oltre 300 metri, 137 delle quali sono già in fase avanzata di progettazione.

La febbre edilizia russa, spinta da un mercato immobiliare con prezzi da capogiro, sconvolge Mosca a mezzo secolo dal famoso "Piano Stalin". In un quinquennio, tra il 1952 e il 1957, gli edifici multipiano voluti dal dittatore sovietico colmarono il complesso d'inferiorità rispetto agli Usa. Le "sette sorelle" comuniste, uno dei simboli dell'Urss, si fermarono tra i 120 e i 236 metri. Niente in confronto al "Piano Putin" della Russia capitalista che annega nell'oro grazie a petrolio e gas: fare di Mosca la città più avanzata del pianeta.

La "Torre Federazione" non si limiterà dunque ad essere il tetto del continente tra Lisbona e Vladivostok. Sarà anche una delle costruzioni più stupefacenti della storia. Da ieri il mega progetto dei due architetti germanici Peter Schweger (autore anche del grattacielo di Francoforte) e Serghej Cioban (originario di San Pietroburgo, ma disegnatore di mezza Berlino negli anni Novanta) è così anche il tema di una grande mostra all'interno del Museo Sciussev.

Foto, grafici, sezioni e facciate mostrano su maxi-poster il siluro di cristallo, tondeggiante davanti e quadrato sul retro. I moscoviti, che seguono la crescita del cantiere tra paura e ammirazione, hanno scoperto che sarà collegato a un fratello minore da 57 piani. I due grattacieli, subito ribatezzati "i telefonini" di Luzhkov (dal cognome del sindaco la cui moglie è diventata la palazzinara più ricca del Paese), offriranno 292 mila metri quadri di superficie. Un tesoro, considerate le quotazioni di appartamenti e terreni, peraltro già venduto.

La Vneshtorgbank, principale finanziatrice dell'opera con 206 milioni di euro, ha tenuto per sé 30 piani. La catena alberghiera Hayatt si è aggiudicata 44 piani per un hotel di super lusso. Il resto è stato diviso tra le 10 maggiori società russe, istituti di credito e compagnie energetiche.

Misure e materiali a parte, il profilo non sarà rivoluzionario. I due classici mezzi cilindri saranno però collegati da una serie di ponti di vetro e ascensori, capaci di portare dall'ingresso al tetto in meno di un minuto. I proprietari disporranno di una piattaforma per l'atterraggio degli elicotteri, di una terrazza mozzafiato all'81mo piano, di un ristorante panoramico rotante all'ultimo, di parcheggi sotterranei e giardini pensili, di centri benessere, shopping center e multisala per cinema, teatro e congressi.

"Ma la vera sfida - dice Serghej Polonskij presidente di Mirax-Group, costruttore dell'opera - è la sicurezza". Dopo l'11 settembre il segmento grattacieli si è fermato a livello mondiale. Incubo di nuovi attentati e ansia da choc, domanda a picco. Gli azionisti russi hanno così previsto che la torre non cada nemmeno se si spezzasse una colonna portante. Un miracolo frutto della collaborazione internazionale: progettisti tedeschi, ingegneri e tecnici americani, manovali turchi, ascensori germanici, consulenti finanziari britannici, arredatori italiani.

"I parcheggi sotterranei - spiega l'architetto Schweger - non sono sotto la struttura: se esplodesse un'autobomba, l'effetto per il grattacielo sarebbe nullo". Travi monoblocco impediranno infine crolli in caso di impatti e incendi anche ai piani più elevati. Le Torri gemelle di New York potevano resistere alle fiamme per mezz'ora: quelle di Mosca fino a dieci ore, consentendo di evacuare migliaia di persone. Un film dell'orrore che nessuno vuole rivedere.
 
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