Miami USA - Architettura, arte e design: le tre sfide di Miami
Di Cloe Piccoli fonte: La Repubblica
Miami si candida a diventare una nuova capitale culturale scommettendo su design, architettura e arte. Alcuni elementi fondamentali li aveva già nel dna: dallo stile Decò degli anni Venti e Trenta che ne ha forgiato gli hotel su Ocean Drive, al WolfsonianFiu (Florida International University) storica istituzione dedicata al design, con all'attivo una strepitosa collezione, mostre e pubblicazioni ad alto livello...
Miami si candida a diventare una nuova capitale culturale scommettendo su design, architettura e arte. Alcuni elementi fondamentali li aveva già nel dna: dallo stile Decò degli anni Venti e Trenta che ne ha forgiato gli hotel su Ocean Drive, al WolfsonianFiu (Florida International University) storica istituzione dedicata al design, con all'attivo una strepitosa collezione, mostre e pubblicazioni ad alto livello. Il resto l'hanno importato e reinventato un drappello di imprenditori, collezionisti, architetti, designer le cui gesta rimbalzano dal Miami Herald al New York Times. La loro parola d'ordine è riqualificare, progettare, disegnare. Ha iniziato Craig Robin, ceo di Dacra, società di real estate che fondò nel 1987, fresco di laurea in legge, con la passione per l'architettura. Il suo obiettivo è sempre stato ristrutturare e riqualificare, con artisti e architetti, zone degradate della città.
La prima a rinascere a nuova vita è stata la Lincoln Road a South Beach, a nord del patinato Decò District, l'area pedonale che oggi pullula di nuovi teatri, biblioteche, negozi. Poi è venuto il Design District a Nord Est fra la 36 e la 40, una ex area industriale semi abbandonata. E questa è stata il vero e proprio colpo di mano di Robin, che ha ingaggiato gli urbanisti Andrei Dunay e Elizabeth PlaterZyberk e alcuni fra i migliori architetti della Florida fra cui Walter Chatham e Alison Spear, per ridisegnare l'intero quartiere destinato al design. Oggi il Design District accoglie showroom e negozi di aziende europee: dalle italiane Kartell, Poliform, Fantini Mosaici, Fendi Casa, a Knoll, Poltrona Frau, Luminare, a studi di design e architettura, a gallerie d'arte e design.
Il Design District di Miami è destinato a diventare sempre più grande con nuove aree come la Tuttle Street, che rappresenta l'ingresso del quartiere e che verrà terminata fra il 2006 e il 2007. Lì sorgono quattro nuovi grandi edifici dedicati a showroom, uffici e negozi. Ha inaugurato qui, a dicembre, nello storico Moore Building, ristrutturato per l'occasione, il 'design.05 Miami', la prima mostra internazionale di design a Miami. Nata con l'ambizioso obiettivo di creare qui un polo del design d'altissima qualità La manifestazione è stata celebrata da una grandiosa serata inaugurale costellata da star, come
Zaha Adid, vincitrice del neo Design Award, con una sua installazione di vetroresina bianca che fendeva i 4 piani dell'edificio decò della mostra, a
Ron Arad che ha presentato un ambiente abbagliante di tavoli d'acciaio specchiante che dal pavimento salivano sulle pareti, a
Donna Karan in veste di collezionista.
Per il debutto di questa rassegna sono state scelte poche, selezionatissime, gallerie internazionali di design fra cui Barry Friedman, (NY), Casati Gallery, (Chicago), Nilufar, (Milano), David Gill, (Londra), Philippe Jousse, (Parigi). Il tutto condito da un 'fuori salone' e da eventi satellite, fra cui la bella mostra di Moss Gallery di New York, con opere di Gaetano Pesce, Fernando e Humberto Campana, e dell'olandese Tord Boonti's che ha lavorato con Alexander Mc Queen. Gli organizzatori dicono che per la prossima edizione del 2006 ci siano già diverse richieste di partecipazione da parte degli espositori. Le premesse per crescere ci sono soprattutto perché Miami punta molto su questa scommessa trasversale a design, architettura, e arte.
Da qualche anno anche Art Basel la più prestigiosa fiera d'arte contemporanea internazionale, guidata dal vulcanico Samuel Keller, è approdata a Miami Beach che ha significato catapultare qui il mondo dell'arte internazionale. Le due manifestazione, di arte e di design, che si sono svolte in contemporanea lo scorso dicembre hanno visto la partecipazione di 195 gallerie, 36.000 visitatori, 1100 operatori e giornalisti, presenti in Fiera nel primo week end di dicembre 2005. Il programma molto intenso ha toccato musei, collezioni, e i più svariati luoghi della città, dagli alberghi più prestigiosi dal Delano allo Shore Club, all'ultimo nato, il sofisticato Setai, che hanno ospitato party, cocktail e presentazioni, fino ai giardini botanici dove Bulgari ha organizzato le ormai celebri Conversations.
In occasione delle due fiere, quella dell'arte e quella del design, l'intera Miami ha giocato le sue carte migliori, e se i collezionisti Rosa e Carlos de la Cruz hanno aperto casa invitando a vistare la collezione affacciata sulla Biscayne Bay, la Rubell Family Collection, collezione d'arte privata ha inaugurato la nuova sede e così hanno fatto anche il Moca, Museum of Modern Art, e Cifo (Cisneros Fontanales Art Foundation). I Rubell hanno ingaggiato l'architetto Allan Shulman per trasformare l'ex magazzino 95 NW sulla 29 strada nel Wynwood District, il quartiere a sud del Design District, in un nuovo, affascinante museo, dove si è accolti da un immensa opera degli artisti Gilbert & George. A tre strade di distanza il Moca, invece, ha inaugurato la nuova ala. Mentre la collezionista Ella Fontanals Cisneros che a Miami ha recentemente aperto anche lo spazio espositivo Mac che ospita in questi giorni la straordinaria personale di Willam Kentridge, ha chiamato a realizzare il building della collezione lo studio Rene Gonzalez Architect, che ha realizzato un tromp l'oeil di una fitta giungla con i mosaici italiani Biscazza. Come se non bastasse Dacra, ha appena terminato Aqua un nuovo quartiere residenziale in stile europeo, che significa case basse, invece di grattacieli, organizzate in corti e piazze, per cui sono stati chiamati con gli architetti Allan Shulman e Walter Chatman, altri otto studi di Miami.
Così il circolo virtuoso tra arte, architettura e design continua ad alimentarsi.