Di B.R.
Tra i 21 progetti in gara vince quello di Camillo Botticini che dovrà «compenetrare armoniosamente» l'ambiente esterno Il progetto della nuova piscina di Mompiano porta la firma di Camillo Botticini, giovane architetto bresciano che con Nicola Martinoli, Francesco Craca e Arianna Foresti s'è aggiudicato la gara di progettazione bandita dal Comune. Ieri Botticini era in Vanvitelliano col sindaco Corsini e gli assessori Valter Braghini (Lavori Pubblici) Giorgio Lamberti (Sport) Mario Venturini (Urbanistica) e Claudio Bragaglio (Partecipazione) per inaugurare un'esposizione che fino al 9 dicembre mette in «vetrina» i 21 progetti in gara.
fonte: Il giornale di Brescia
Di B.R.
Tra i 21 progetti in gara vince quello di Camillo Botticini che dovrà «compenetrare armoniosamente» l'ambiente esterno Il progetto della nuova piscina di Mompiano porta la firma di Camillo Botticini, giovane architetto bresciano che con Nicola Martinoli, Francesco Craca e Arianna Foresti s'è aggiudicato la gara di progettazione bandita dal Comune. Ieri Botticini era in Vanvitelliano col sindaco Corsini e gli assessori Valter Braghini (Lavori Pubblici) Giorgio Lamberti (Sport) Mario Venturini (Urbanistica) e Claudio Bragaglio (Partecipazione) per inaugurare un'esposizione che fino al 9 dicembre mette in «vetrina» i 21 progetti in gara.
Davanti alla planimetria numero 13, Botticini, presto al lavoro per mettere mano al progetto esecutivo, ha spiegato come sarà la «città dell'acqua», su un'area di 12mila metri quadri. «Un impianto più ampio della vecchia piscina del 75% -sottolinea Corsini, che ambisce a consegnarlo 'chiavi in mano' entro maggio 2008 -per cui il Comune ha già stanziato 5 milioni di euro». Alla base dello studio vincitore, l'idea di «dare vita ad un'architettura diversa dal palazzetto sportivo di solito autoreferenziale e autonomo rispetto alla città -dice Botticini, rivelando di aver tratto ispirazione dall'ospedale di Venezia di Le Corbusier -. Si voleva qualcosa che al contrario dialogasse col tessuto circostante. Un edificio pubblico riconoscibile, poroso verso l'esterno». Ecco, allora, una piazzetta di fronte all'ingresso principale, mentre quello riservato agli spettatori delle partite di pallanuoto si aprirà su una piccola loggia. Le sei vasche -tre interne, di cui una di 37 metri per 25, e tre esterne, con un'altra di 25 per 12 -creeranno un «armonica compenetrazione». Non solo, il centro, completo di un ristorante su due piani sormontato da un solarium e una tribuna con mille posti, è circondato dal verde, con campi di pallavolo, area pic-nic e lido, quest'ultimo progettato in leggera pendenza per poter prendere la tintarella sdraiati in comodità.
A conquistare la giuria esaminatrice, presieduta dall'architetto Aurelio Galfetti che ha vagliato i 21 lavori, è stata l'aderenza, conclude Corsini, agli obiettivi del bando: «Realizzare un impianto funzionale ad attività popolari ed agonismo, con la possibilità di ospitare manifestazioni; l'inserimento della struttura nel quartiere, e, infine, la messa a segno di un esempio di architettura contemporanea di livello. Quanto alla progettazione di opere pubbliche a concorso, per l'amministrazione è ormai una prassi consolidata, che si incentiva per favorire una crescita della professionalità dei giovani».