di Rita Sala «Roma non è mai stata 'protetta'dall'architettura. Che, nel tempo, è risultata comunque contemporanea ...
fonte: Il Messaggero
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Rita Sala «Roma non è mai stata 'protetta'dall'architettura. Che, nel tempo, è risultata comunque contemporanea .
Bramante, Borromini, Piranesi, Vignola hanno sempre sperimentato. Nella loro epoca erano innovatori. Dunque anche oggi Roma deve accogliere, come ha fatto nei secoli, l'architettura contemporanea, nel dovuto rispetto del contesto storico. Se una città, come un individuo, non appartiene al proprio tempo e vive di nostalgia, muore». E' il parere di
Peter Eisenman, 73 anni, uno degli architetti più famosi del mondo, già leader dello storico gruppo New York Five, autore, fra l'altro, del Mausoleo dell'Olocausto di Berlino e dello stadio di Phoenix, in Arizona.
E Roma accoglie oggi
Santiago Calatrava, l'architetto valenciano che ha appena inaugurato, nella sua città natale, il fantasmagorico Palau des Artes. A lui l'Università di Tor Vergata affiderà la Città dello Sport, opera da realizzare per il 2009, anno degli Europei di nuoto. Assieme ad Eugenio La Rocca, sovrintendente ai Beni Culturali,
Calatrava è qui per visitare i Mercati Traianei e decidere le modalità di una grande mostra dei suoi lavori in ceramica da organizzare nei prossimi mesi nello stesso contesto archeologico.
La Capitale coopta un'altra star dell'architettura d'avanguardia, un ammiratore di Gaud? e di Candela, un creatore fiammeggiante che usa il cemento come la ceramica, l'acqua come la vegetazione, il vetro come l'acciaio. Un artista, anche ingegnere civile, che non indietreggia davanti a nulla. Sarà, per Roma, il suggello a una vocazione ormai evidente: abbracciare l'architettura contemporanea in modo armonico e sistematico, proprio come suggerisce Eisenman. Proprio come avviene a Barcellona, Valencia, Lisbona, Atene...
«Le opere dei grandi architetti, a Roma, sono ormai presenti in modo serio dice
Gianni Borgna, assessore alle Politiche Culturali del Comune capitolino A partire dall'Auditorium di
Renzo Piano, la cui avventura cominciò con il sindaco
Carraro e si perfezionò con
Rutelli e Veltroni, quando è stata piena la coscienza di come fossero necessari, per svecchiare la situazione, interventi contemporanei. I tre 'scarabei'del Flaminio sono oggi un nostro orgoglio, estetico e funzionale. Sale piene tutte le sere, giovani e adulti letteralmente conquistati, appuntamenti e nomi di grande qualità e un Parco della Musica al passo con le analoghe realtà europee».
Fra pochi mesi, nella prossima primavera, sarà ultimata la zona dell'Ara Pacis, firmata
Richard Meier. L'esigenza era creare un nuovo edificio a protezione del monumento antico che non fosse semplice contenitore dell'Ara, bensì un complesso museale articolato, da dedicare al periodo augusteo. Il progetto risolve anche un problema urbanistico rimasto aperto dagli anni Trenta, cioè la chiusura e il completamento del lato verso il Tevere della piazza Augusto Imperatore. Essendo nota la perizia di
Meier nel trattamento della luce, si è cercata la perfetta illuminazione dell'altare. Senza contare il controllo del microambiente del museo, con un livello costante di temperatura e di umidità che eliminerà ogni agente inquinante, compreso il rumore. Di
Meier, la Capitale vanta pure la recentissima chiesa di Tor Tre Teste.
E' di
Carlo Aymonino il Giardino Romano del Palazzo dei Conservatori. Il progetto iniziale risale al 1992, ma solo nel 1996 si è giunti alla soluzione definitiva: una figura ellittica inserita nel perimetro quadrangolare del cortile del Palazzo. Accanto del tempio di Giove Capitolino, un'aula vetrata consentirà di custodire alcune tra le opere più preziose dei Musei, in particolare la statua equestre di Marco Aurelio e i grandi elementi del Colosso bronzeo di Costantino, esempi della potenza dell'arte imperiale romana.
Odile Decq ha siglato il Macro, lo spazio polivalente ricavato dal complesso industriale novecentesco dell'ex Birreria Peroni. La prima fase del progetto, completata nel 1999, ha consentito l'apertura di sei sale espositive, la mediateca, la libreria, la sala conferenze, un laboratorio, un bookshop e un bar. Ed è in corso un ampliamento che darà spazio all'area nascosta e consentirà alla struttura del tetto, con un giardino a più livelli, di offrire nuova identità a tutta la zona.
La Casa del Jazz, nata dalla confisca della Villa Osio, appartenuta al boss della banda della Magliana
Enrico Nicoletti, è nata in soli 16 mesi. Per restaurarla sono stati usati materiali e accostamenti cromatici propri della classicità romana antica. Ancora: all'Eur, la sede del Centro Congressi porta il segno di
Massimiliano Fuksas, vincitore del concorso internazionale nel 1998. Dal punto di vista architettonico, l'elemento costitutivo e caratterizzante dovrebbe essere la cosiddetta 'Nuvola', realizzata in gore-tex, che galleggerà in una teca di acciaio e vetro alta 32 metri, larga 75 e lunga 198. Con una cubatura complessiva di 220.000 metri, il nuovo polo congressuale prevede anche un albergo da 600 stanze, spazi commerciali e ristoranti. Complessivamente, l'intero sistema dovrebbe poter opsitare fino a 11.000 persone, con 17.000 mq. di parcheggi per 600 posti auto nell'interrato, e altri 2.000 posti entro i mille metri.
C'è la firma di
Zaha Hadid sul Maxxi di via Guido Reni, spazio non comunale per mostre ed eventi di architettura ed arte contemporanea. Infine, in via Nazionale, all'ultimo piano del Palazzo delle Esposizioni,
Paolo Desideri risistema l'ex Serra Piacentini. Anche Roma è capitale dell'architettura contemporanea? Con
Calatrava a Tor Vergata si può cominciare a dire di sì. Cinquantaquattro anni, valenciano, don Santiago ha pensato e sviluppato, fino ad oggi, alcune centinaia di progetti, realizzandone il trenta per cento. E' un artista globale, scomodo ed estroverso, dotato dello humour valenciano che 'smonta'in allegria. Innamorato della tecnologia, audace strutturista, mai dimentico delle possibilità infinite del colore, ama l'Italia (sono di fabbricazione italiana poltrone e sedie dei tre gradi auditori del Palau). Nel campus universitario di Tor Vergata si è già esibito, disegnando scene e costumi per Ecuba e Le Troiane messe in scena e interpretate da Irene Papas. Chissà se inalbererà sul Palazzo del Nuoto una piuma di cemento tesa verso il cielo, come quella che appare creatura viva, fra cielo, torri e piscine, sulla Casa delle Arti in riva al Turia?