Presenti i parlamentari piacentini
Antonio Agogliati,
Tommaso Foti e
Massimo Polledri, il consigliere regionale
Luigi Francesconi, l'assessore provinciale all'ambiente
Gianluigi Ziliani, una nutrita rappresentanza dell'amministrazione comunale (il sindaco
Fabio Callori, il vicesindaco
Angelo Garilli, gli assessori
Stefano Gandolfi,
Vladimiro Poggi e
Stefano Cavalli, il consigliere
Franco Lucchini), di Sogin (tra cui il consigliere
Paolo Mancioppi, l'ingegner
Marco Del Lucchese, il capocentrale
Renzo Guerzoni) e il funzionario della prefettura
Francesco Ramunni.
Mancioppi ha annunciato che entro la fine di novembre si conoscerà il vincitore della gara per il trasferimento del combustibile, precisando che la dismissione è in avanzato stato di attuazione e i tempi sono stati rispettati. Poi Agogliati ha poi preso la parola a favore del progetto di ricerca Ignitor per la fusione nucleare, già sostenuto dall'amministrazione locale. Ma è stato l'onorevole Tommaso Foti a rilanciare varie questioni, ridefinendo tra l'altro i tempi previsti per l'avvio del riprocessamento: «Sono convinto che nei prossimi 24 mesi partirà il primo cask», ha detto. «Confidiamo che nei prossimi 24 mesi tutte le barre siano state allontanate da Caorso», gli ha risposto
Ugo Spezia, responsabile dell'area comunicazione di Sogin. Il primo carico era inizialmente previsto per la primavera del 2006. Per Foti è fondamentale concludere le operazioni di dismissione della centrale prima di parlare di Ignitor, e bisogna inoltre trovare presto una soluzione per il deposito nazionale.
Perplesso Ziliani, che ha chiesto a Sogin «certezze sui tempi della dismissione e sulla disponibilità finanziaria per compiere tutte le operazioni». La Sogin, da parte sua, è ancora in attesa delle autorizzazioni fondamentali per lo smantellamento che deve rilasciare il ministero per le attività produttive e il ministero dell'ambiente.
Il test «dimostra alla popolazione che la situazione non è affatto ingessata» per Callori, che annuncia a breve la firma del protocollo d'intesa per il coinvolgimento delle imprese piacentine nella dismissione, e aggiunge che la commissione Sia (studio d'impatto ambientale) sta ultimando la valutazione necessaria per approvare il progetto globale di
decommissioning di Caorso.
Il test ha verificato la flessibilità del ponte con un camion carico di 158 tonnellate di materiale (quelle dei cask dovrebbero essere circa 90), dando esito positivo: il ponte è in condizioni soddisfacenti, riferisce l'ingegner
Pietro Renzo, capo dell'area ingegneria civile e strutturale di Sogin, anche se la società autostrade dovrà intervenire con piccole operazioni di ripristino di alcuni punti prima di dare il via ai 60 passaggi di combustibile previsti.
Alessia StrinatiVai all'articolo su LIBERTA'