PROFESSIONISTI E PREVIDENZA:
NEO LAUREATI E DONNE SCALANO LA CLASSIFICA DEI CONTRIBUENTI
A conclusione dell’incontro organizzato dagli Ordini degli Architetti e
degli Ingegneri
la premiazione di “Prg - Per Riprogettare Giocando” realizzato con il
Comune di Catania
CATANIA – La libera professione oggi non può
limitarsi a essere la prima direzione utile imboccata dai molti neo laureati all’ingresso
nel mondo del lavoro. Ma deve anche rappresentare una “miniera” di risorse,
possibilità, aspettative, risultati, su cui non solo i singoli professionisti, ma
soprattutto gli organi che li rappresentano e tutelano devono poter
scommettere. Discorso valido anche per gli enti di previdenza, perché versare i
contributi non sia solo una “tassa”, un mero obbligo, ma diventi una scelta
consapevole di investimento reciproco. Ecco perché “Gli Ordini incontrano Inarcassa. Inarcassa incontra gli Ordini” è
il titolo voluto per il confronto costruttivo che i due Ordini provinciali degli Architetti e degli Ingegneri hanno avuto con
il vice presidente Inarcassa Giuseppe
Santoro, a testimonianza del ruolo primario che l’ente previdenziale
nazionale ricopre in termini di efficacia ed efficienza della sua azione.
Analizzando la distribuzione degli iscritti in
base all’età, il 79% circa dei neoiscritti ha un’età uguale o inferiore ai 35
anni: l’afflusso di adesioni arriva infatti in gran parte dai giovani (circa il
61% del totale) e dalle donne – soprattutto ingegneri. Catania registra quasi
2mila adesioni, posizionandosi al quarto posto in Sicilia per reddito
professionale medio più alto (secondo una catalogazione per area geografica,
che vede in cima Siracusa). L’identikit del professionista medio siciliano
iscritto alla Cassa è di 45enne, spesso ex dipendente pubblico, con un reddito
medio di circa 23mila euro annui.
Libera professione si, libera professione no? Il
futuro professionale per le “nuove leve”, che aumentano nonostante la crisi è
un dato che fa pensare, specie se a detta di Santoro «l’apertura della partita
iva da parti dei neo laureati spesso va a colmare il vuoto del “non sapere cosa
fare”, non è subito una garanzia o lavoro, come molti pensano».
Dai due Ordini – rappresentati dai presidenti Carmelo Maria Grasso per gli Ingegneri,
Luigi Longhitano per gli Architetti,
Gaetano Fede e Toni Licciardello,
rispettivamente delegati Inarcassa per le due categorie – arriva quindi una proposta
concreta: quella di pensare a un unico organo di rappresentanza, sviluppo e
sostegno della libera professione, che unisca sinergicamente le competenze e le
peculiarità del sistema “Ordine”, della previdenza e della tutela sindacale.
Dal dibattito che ha dato voce non solo ai
consiglieri degli Ordini ma anche e soprattutto ai singoli professionisti sono
emersi i non pochi “nodi irrisolti” che separano Inarcassa e professionisti: «qualche passo in avanti è stato fatto – ha proseguito Santoro – ad
esempio puntando sul web, risorsa universale e a basso costo, con Inarcassa on
line, o Inarcommunity il social network che oggi conta 5mila adesioni ma che
registra un trend di crescita non indifferente. Senza dimenticare il progetto
“Inarcassa in città” che accorcia le distanze portando la nostra assistenza
direttamente all’utente, nelle varie città». Cosa che è accaduta anche a
Catania, proprio al termine dell’incontro, quando i tanti ingegneri e
architetti presenti hanno posto interrogativi, perplessità e trovato risposte a
tu per tu con il vice presidente e con i due delegati.
«Per
instaurare sinergie durature – ha commentato Longhitano – oggi
abbiamo dimostrato che è necessario seguire la strada del confronto aperto e
costruttivo, per far emergere e, perché no, correggere eventuali distorsioni
del rapporto tra gli organismi che ci rappresentano e noi professionisti». Soprattutto in un momento storico ed economico critico come quello
che investe le due categorie, sintetizzato da Grasso: «Valga ricordare che del fatturato legato alle opere pubbliche solo l’1%
è riservato al libero professionista. Cifra emblematica della scarsa fetta che
viene lasciata alla categoria e al divario con le aspettative di lavoro, che
come effetto immediato provoca un disinteresse verso la formazione,
l’aggiornamento e la specializzazione. L’esigenza è quella di gridare a chiare
lettere la gravità di questa situazione, perché rischiamo di rimanere davvero
in pochi».
Premiazione
progetto “Prg – Per Riprogettare Giocando”
Al
termine dell’incontro, Grasso e Longhitano hanno consegnato le targhe di
riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto dagli architetti e dagli ingegneri
coordinatori del progetto “Prg, per riprogettare giocando”, che – grazie alla
sinergia con l’assessorato alle politiche scolastiche del Comune di Catania –
ha coinvolto centinaia di studenti delle scuole etnee, che hanno immaginato la
“loro” città, realizzando plastici, disegni, filmati alcuni dei quali saranno
al vaglio della commissione comunale competente. Accanto ai presidenti era
presente anche l’allora assessore al ramo Sebastiano Arcidiacono, che fin
dall’inizio ha sposato l’idea.
19
dicembre 2010