Progetto
innovativo sostenuto dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti
CATANIA: FUNIVIA URBANA, SOLUZIONE
RIVOLUZIONARIA CONTRO IL TRAFFICO
Il docente Maurizio Spina spiega
tutti i benefici urbanistici e culturali di questa innovazione
CATANIA – Ni facemu na’ passiata ca’
machina. È un’espressione, frequente, che la dice lunga sul concetto catanese
di mobilità e che paradossalmente convive con le file chilometriche di auto che
a tutte le ore premono sulla città. E’ anche questo uno dei “nei” che fa precipitare
il capoluogo etneo e gli altri centri siciliani in fondo alla classifica di vivibilità
stilata dal Sole24Ore. Perché la “piaga” - come diceva Johnny Stecchino - è
sempre quella: il traffico.
E se esistesse per la città del vulcano un
modo di percorrere in soli 4minuti e mezzo il tragitto da casa a lavoro che
oggi ci condanna a un’ora e mezza di guida? Il progetto c’è, esiste già sulla
carta, ed è una di quelle idee talmente innovative da dividere l’opinione
pubblica: a chi piace e a chi no, fiduciosi contro scettici. In due parole:
funivia urbana.
Il colpo di genio è nato nelle stanze della Facoltà
etnea d’Ingegneria, tra le ricerche del Dipartimento di Architettura e
Urbanistica dove il professore Maurizio Spina guida dottorandi e
studenti nell’indagine sulle realizzazioni e funzioni di questo macchinario nel
mondo. L’idea ha interessato gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti
della provincia di Catania – presieduti rispettivamente da Carmelo Maria
Grasso e Luigi Longhitano – e le loro Fondazioni, dirette da Santi
Maria Cascone e Carlotta Reitano, che gli hanno dedicato ieri – giovedì 16
dicembre - il seminario “Aerial Tramways. Infrastrutture innovative per
l’intermodalità nel trasporto pubblico. Una ricerca di pianificazione
urbanistica per l’area metropolitana catanese”.
Traducendo il titolo per i non addetti ai
lavori la funivia integrerebbe il percorso dei mezzi di trasporto già
esistenti, quali autobus e metropolitana, alleggerendo il traffico nei punti cruciali
in entrata e in uscita di Catania, intesa insieme a tutto il suo circondario di
paesi. In parole semplici ecco come funzionerebbe: «Dopo diversi studi sulle
caratteristiche del territorio abbiamo rilevato tre possibilità di tragitto
partendo dai comuni ai piedi del vulcano – ha spiegato Spina – la prima fino ai
nuovi limiti dell’urbano consolidato e dunque la cintura di Gravina, Sant’Agata
Li Battiati e San Gregorio; la seconda in prossimità della circonvallazione,
dei parcheggi scambiatori e della circumetnea (nodo Gioieni, Giuffrida,
Ognina); l’altra che penetri fino al cuore della città, piazza Duomo». Dopo
aver installato nelle zone i piloni strategici, con funzione di stazioni per le
cabine – veri e propri autobus che si muovono sulla fune - questi i risultati
in cifre: partenze ogni minuto per un totale in media di 3mila persone trasportate
all’ora. Dubbi sull’impatto ambientale e sulla sicurezza? «Il progetto per
Catania – ha assicurato Spina – rappresenta un’opera di dimensioni
assolutamente fattibili se confrontata con altri esempi e primati nel mondo.
Questo comporta costi bassi e un pericolo di incidenti molto basso. Non solo, la
funivia è interamente eco-sostenibile: non ingerisce sul cuore storico ma lo
sfiora, può essere alimentata da energie alternative, esclude l’uso del mezzo
privato favorendo un flusso “ecologico” di pedoni, biciclette, mezzi pubblici e
scongiurando ogni inquinamento e congestione». E non finisce qui: i piloni
avrebbero funzione di strutture ricettive e commerciali, attirerebbero su di sé
i cartelloni pubblicitari sparsi nelle vie, e la loro gestione compenserebbe un
eventuale esproprio di terreno; mentre le cabine sarebbero accessibili ai
diversamente abili e alle biciclette.
A beneficiarne sarebbe anche il patrimonio
culturale della città: «Ammirare una città dall’alto è sempre seducente – ha
continuato Spina – la funivia conserverebbe sempre il fascino dell’attrazione
turistica soprattutto se sfruttata per valorizzare i punti panoramici di
Catania. Inoltre un’altra possibilità potrebbe essere quella di una seggiovia
che colleghi tutti i siti Unesco del nostro territorio. E poi, Catania sarebbe
la prima città europea e tra le prime al mondo a sfruttare questo mezzo a 360
gradi, ne diventerebbe essa stessa un’attrattiva mondiale, bella dal punto di
vista architettonico».
In altre parole i vantaggi oscurano qualsiasi
ostacolo, eppure è spontaneo chiedersi se verrà mai realizzata, se la funivia
di Catania sarà un’altra delle storiche utopie della Sicilia. «Non è sempre la
burocrazia o la politica a decidere – concludono insieme i presidenti Grasso e
Reitano – a volte è il cambio di visione culturale da parte del popolo che
segna la svolta». Dunque più che nella responsabilità delle istituzioni il
futuro della città sia nella volontà dei cittadini.
17 dicembre 2010