Il messaggio: “Più risparmio, meno
commercializzazione dell’acqua”
CATANIA
- «La necessità di utilizzo di acque provenienti dal sottosuolo, oggi, sta
diventando sempre maggiore. È indispensabile effettuare interventi di risparmio
che, nel caso dell’acqua non potabile, vanno realizzati con il recupero delle risorse
idriche reflue grazie ad azioni di depurazione. Questo consente, da un lato, di
recuperare acqua da riutilizzare , per esempio, per l’irrigazione; dall’altro, di
evitare l’inquinamento delle falde, dei corsi d’acqua e, di conseguenza, del
mare. Lo scopo del corso è proprio quello di illustrare moderne tecnologie principalmente
per piccoli impianti di depurazione per uso domestico». Così il segretario
della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Catania, Alfio Grassi, ha
introdotto il corso “Il controllo, recupero, trattamento e smaltimento delle
acque nell’edilizia pubblica e privata”, in programma da stamattina mercoledì
1 fino a venerdì 3 dicembre, nella sede dell’Ordine, organizzato dalla Fondazione
presieduta da Santi Maria Cascone, in collaborazione con la Sezione
territoriale Regione Sicilia dell’Associazione Ingegneri Ambiente e Territorio
(Aiat Str Sicilia).
«È un
argomento molto importante – ha continuato l’ing. Grassi - specie nella nostra
zona, dove, scarseggiano depuratori comunali e consortili, e l’acqua finisce a
mare senza aver subito alcun processo di filtrazione. L’acqua è un bene comune dai
costi bassissimi, che però oggi sta subendo notevoli aumenti, in un’ottica di
commercializzazione: l’importanza di sistemi di riutilizzo delle risorse
idriche sta proprio nella possibilità di determinare un netto risparmio sia per
i singoli utenti che per la comunità».
L’acqua
è un bene prezioso, al pari di oro e petrolio, e per questo definita “oro blu”
del terzo millennio: «Occorre essere indirizzati sia verso una riduzione
dell’inquinamento che verso un risparmio ad ampio raggio – ha spiegato Giuseppe
Mancini, presidente Aiat Str Sicilia - il corso approfondirà i metodi
applicativi tradizionali e innovativi, tenendo conto degli ultimi interventi
legislativi in materia, ai fini dell’ottimizzazione e del controllo dei
processi di raccolta, risparmio, recupero e depurazione. La
partecipazione di aziende specializzate garantirà agli allievi indispensabili
contatti sul territorio, nonché un raffronto con le reali problematiche che si
incontrano nella pratica professionale».
Alla
prima giornata del corso – patrocinato da Associazione nazionale di Ingegneria
sanitaria ambientale, dall’Associazione Idrotecnica Italiana e dalla Consulta regionale degli
Ingegneri - hanno preso parte anche
il vicepresidente della Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Catania, Maria Grazia Cammisa, i presidenti
delle sezioni occidentale ed orientale dell’Associazione Idrotecnica Italiana, Gaspare Viviani e Salvatore Alecci e Alberto
Campisano dell’Università di Catania.
1 dicembre 2010