costruzione), che sono in costante crescita, parallelamente all’aumento esponenziale
dell’utilizzo di sistemi di riscaldamento a legna e pellets , Sabato 10 Aprile l’Associazione
Artigiani e il Comando Provinciale del Corpo dei Vigili del Fuoco presenteranno in termini
“pratici e concreti” quali materiali utilizzare e come installare correttamente un sistema fumario
e la sua idonea evacuazione, al fine di scongiurare i rischi di incendio del tetto.
Questa importante sinergia vuole sensibilizzare gli installatori e l’opinione pubblica su queste
problematiche e, al tempo stesso, lanciare una campagna straordinaria di verifica degli impianti
in essere e avrà una sua coniugazione espositiva nello stand allestito dal Comando dei Vigili del
Fuoco nel padiglione A. Al suo interno saranno realizzati esempi di corretta (e non corretta)
installazione delle canne fumarie sui tetti in legno, frutto della collaborazione con la Scuola Edile
e aziende leader del settore. In questo progetto si inserisce anche la continua ricerca di modalità
attuative per lo spegnimento di incendi da parte dei Vigili del Fuoco impegnati a ridurre le
quantità di acqua utilizzata per domare le fiamme.
Venerdì 9 Aprile verranno presentati i “piani del colore” della Città di Bergamo che
rappresenteranno il quadro cromatico del futuro, ad opera dell’azienda che si è aggiudicata il
piano.
Dopo il grande successo delle ultime quattro edizioni verrà riproposto il “Premio per
l’innovazione Tecnologica nell’Edilizia” che, in passato, ha coinvolto la maggioranza degli
espositori in una corsa al progresso tecnologico, mettendo in evidenza l’alta percentuale di
elementi innovativi presenti. Il premio è in continua evoluzione e aumentano di anno in anno i
progetti presentati dagli espositori e, la commissione, si arricchisce di nuovi soggetti valutatori
frutto della collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo e Servitec.
Infine, nel segno della continuità e del pieno e consolidato sostegno, va anche la
sponsorizzazione di Credito Bergamasco – Gruppo Banco Popolare e di UBI - Banca Popolare di
Bergamo, due istituti a sostegno del mondo dell’edilizia che rappresenta uno dei comparti più
interessanti per il settore creditizio cui si aggiunge, per il supporto mediatico, il gruppo editoriale
de “L’Eco di Bergamo”.
Edil 2010 Tech , si terrà da Giovedì 8 aprile a Domenica 11 Aprile. Gli orari di apertura sono
giovedì e venerdì dalle 10 alle 19, sabato e domenica dalle 9 alle 19.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro, parcheggio 2 euro.
Tel. 035 3230913 – 14 – 19 Fax. 035 3230910 edil@promoberg.it
SERVIZIO NAVETTA
Per agevolare i visitatori, il cui flusso si rivela particolarmente intenso nel fine settimana, Ente
Fiera Promoberg ha istituito un comodo servizio navetta TOTALMENTE GRATUITO, SIA IL
SABATO CHE LA DOMENICA DALL’AEROCLUB G. TARAMELLI (Tariffa unica parcheggio €. 2) E
DAL PIAZZALE DELLA CELADINA (parcheggio gratuito). Il servizio funzionerà a ciclo continuo in
concomitanza con gli orari di apertura della Fiera.
LA CONGIUNTURA DEL MERCATO IMMOBILARE
Secondo il Centro Studi Nomisma e ABI il 2010 sarà ancora difficile, ma il punto di caduta del
mercato sembra essere stato raggiunto e dal 2011 la tanto attesa Ripresa.
E’ proseguita, nel primo semestre del 2009, la fase negativa del settore immobiliare
amplificando i toni rispetto agli ultimi mesi dell’anno precedente. Dopo un 2009 ancora
improntato alla flessione del mercato, sia in relazione alle quantità scambiate che ai valori di
compravendita, nel 2010 si dovrebbe registrare un certo miglioramento rispetto alla situazione
attuale, ma con valori e contratti ancora in tendenziale flessione.
Questo in stretta correlazione con la recente ripresa di fiducia da parte delle imprese e delle
famiglie che, assieme all’auspicata stabilizzazione del mercato finanziario, potrà costituire il
volano per il riavvio, ancorché graduale, del quadro macroeconomico e del mercato immobiliare.
Ancora alla base della fase negativa del mercato immobiliare, che vede una domanda effettiva
più che mai rarefatta, contratti in forte calo ed un’offerta in aumento, si pone la stretta del
credito, elemento denunciato da tempo e da più voci a livello istituzionale e privato, ma dai dati
del credito bancario emerge che le famiglie sono meno interessate dal negativo effetto del
credit crunch rispetto alle imprese.
Le famiglie, nel corso dell’ultimo anno, hanno risparmiato più che in passato, sia in Italia che
all’estero, un atteggiamento di protezione rispetto al timore del perdurare della crisi economica
in atto. Nel 2008/2009, infatti, il saggio di risparmio delle famiglie interrompe la sua progressiva
riduzione e riprende, seppur lievemente, a crescere (era al 28% negli anni ’80, si era ridotta
all’11,4% nel 2007 ed ora è risalito all’11,9%). La quota di famiglie che sono riuscite a
risparmiare è inoltre passata dal 34,2% nell’anno passato al 37,7% attuale (corrispondente a circa
9 milioni).
In un quadro di incertezza del sistema economico e finanziario nazionale ed internazionale, si
riaccende però l’interesse potenziale nei confronti dell’investimento nel mattone, da sempre
considerato il “bene rifugio” per antonomasia.
La percentuale di famiglie che si dichiara interessata ad acquistare un’abitazione nel prossimo
biennio si attesta sul 14,6 % (si tratta di circa 3,5 milioni di famiglie che salgono a oltre 7 se si
aggiungono anche quelle “poco interessate”), una cifra assai consistente se si considera che
nell’ultimo anno sono state stipulate poco meno di 700 mila compravendite.
La motivazione per l’acquisto dell’abitazione è prevalentemente quella per prima casa (47,5%),
seguita da quella per sostituzione (26,9%), seconda casa (8,6%), mentre è in forte ascesa la
spinta all’investimento le compravendite effettuate per investimento, erano poco meno del 12%
l’anno passato e quello prima, mentre oggi si registra circa il 17%, un balzo in avanti, dunque, di
circa il 40%.
Chi acquista una abitazione, negli ultimi mesi, lo fa sempre più attraverso mezzi propri e non
attingendo da risorse a debito: il 20% degli acquirenti pagava con mezzi propri ancora uno o due
anni fa, mentre oggi la percentuale sale a circa il 30%.
Si tratta quindi, di risorse finanziarie che vengono distolte dall’investimento azionario,
obbligazionario e del risparmio gestito, per venire ad alimentare il settore immobiliare,
complice, oltre che il desiderio di “mettere al sicuro nel mattone i propri risparmi”, anche la
politica di restrizione del credito operata dagli istituti.
Le difficoltà del mercato immobiliare degli ultimi mesi sono sintetizzate dalla riduzione del
fatturato, ovvero del giro di affari che si sprigiona sul mercato delle compravendite, prodotto
del calo degli scambi e dei valori.
L’immobiliare nel 2009 genererà in Italia circa 110 miliardi di euro di fatturato in termini di
compravendite, un fatturato che a fine 2007, prima che la crisi si manifestasse in tutta la sua
virulenza, ammontava a 154 miliardi di euro e che, quindi, alla fine di quest’anno sarà calato
oltre il 30% rispetto a due anni fa.
La riduzione del fatturato è prevalentemente imputabile alla diminuzione del numero di
compravendite (e in minor misura dalla diminuzione dei valori) che, raggiunto il massimo a
inizio 2007, iniziano successivamente a calare in modo accelerato.
Con riferimento ai prezzi, si tratta del secondo semestre consecutivo in cui i valori stanno
volgendo verso il basso, mentre è la piena flessione per uffici e negozi.
Rimane al momento indenne dal calo il segmento dei box auto. Per le abitazioni si tratta di una
flessione del -2,5% nel primo semestre 2009, che fa seguito alla riduzione del -1% della fine del
2008 e che si traduce in - 3,5% su base annua (-4,4% al netto dell’inflazione).
L’intensità negativa registrata nell’ultimo semestre è nettamente la più elevata da 25 semestri,
ovvero dal 1997 (quando stava terminando la precedente fase critica del mercato italiano), e la
terza più drastica dal 1994 (nel mezzo della crisi degli anni ’90). Gli attuali prezzi si riportano
dunque al livello del mercato del 2007 (in termini reali a quelli del 2006), con cali che toccano
tutte le zone e tutte le città considerate, soprattutto, però, nelle città settentrionali rispetto a
quelle del centrosud.
LE PREVISIONI
Gli operatori immobiliari reputano che il punto più basso del mercato abitativo, sotto il profilo
del numero di compravendite, sia stato ormai quasi raggiunto, semmai viene segnalato un certo
ritorno di interesse all’acquisto, motivato anche dalla possibilità di pagare prezzi più bassi e
scontati rispetto al passato.
Tale valutazione influenza la previsione su volumi che, nel 2009, potrebbero attestarsi attorno
alle 600 mila abitazioni compravendute, ovvero quasi 250 mila abitazioni in meno rispetto al
valore raggiunto prima della crisi nel 2007. I prezzi delle abitazioni, già calati su base annua del
3,5% (e semestrale del 2,5%) a fine 2009, potrebbero quest’anno risultare più bassi, rispetto
all’anno precedente, del 6-8%. Nel 2010, stante la previsione macroeconomica che pone la
crescita solo alla fine di quell’anno, i prezzi potrebbero subire una ulteriore, contenuta,
flessione nell’ordine del 2-3%. Dal 2011 l’intero mercato immobiliare potrà tornare a crescere,
accompagnando la crescita prevista per l’economia del paese.
L’aggiustamento medio verso il basso dei prezzi degli immobili riflette, però, andamenti diversi
per gli immobili di qualità rispetto agli altri; infatti la domanda rimane significativa per immobili
a reddito e ben locati o per immobili con caratteristiche tipologiche, impiantistiche ed
ubicazionali di qualità, mentre per quelli marginali si assiste alla più forte rarefazione della
domanda.
Le aspettative sono migliori per il settore residenziale rispetto a quelle riferite al non
residenziale dove continua a pesare l’incertezza sui tempi, le modalità e l’intensità della
possibile ripresa economica. L’evoluzione del mercato immobiliare attesa nei prossimi mesi è,
infatti, in gran parte affidata a quella che sarà l’evoluzione generale del quadro economico, con
crescenti aperture di credito all’ipotesi di avvio di un miglioramento. In tale prospettiva la fase
di indebolimento sin qui registrata sul mercato immobiliare dovrebbe arrestarsi verso la fine del
2009, per poi, sui volumi e prezzi raggiunti, riavviarsi parallelamente al rischiarirsi del quadro
macroeconomico.