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Quando la cantina è una grotta d'acciaio
Postato il di edilweb
Articoli di architettura
Lamiere inclinate segnano il mondo sotterraneo della produzione e degustazione del vino nella cantina Bell-lloc in Spagna, mentre aria e luce penetrano da tagli netti sulla collina dove sorge il vigneto

Federica Gasparetto - ARKETIPO
da il sole 24 ore


Un paesaggio silenzioso in cui costruzione e natura arrivano a fondersi dissimulandosi reciprocamente; lastre d'acciaio corten dal colore brunito che tagliano il suolo e penetrano in esso. Al di sopra, su una lieve collina, vigne rigogliose ordinate in filari. Le Cantine Bell-lloc s'insinuano così in una vallata poco distante da Palamós, nella regione del Baix Empordà, una delle 41 comarche (suddivisione territoriale che comprende diversi comuni della stessa provincia unitari in senso storico, geografico e politico) della Catalogna. Nota per i siti archeologici nelle zone circostanti e per le numerose grotte, alcune raggiungibili solo dal mare, la parte meridionale della regione, dopo alcuni interventi di bonifica, ospita una florida vegetazione. L'agricoltura, insieme alla pesca e al turismo, ha un posto di rilievo nell'economia.

Una cantina sotterranea
I requisiti del progetto commissionato a RCR Arquitectes erano la costruzione di una cantina per la produzione e degustazione del vino, semplice, essenziale e a costi contenuti. Il cammino che conduce alla struttura parte dalla cittadina di Palamós, costeggia un piccolo fiume, attraversa piantagioni di ulivi, lambisce la chiesa di Santa Maria del Mare e il castello Villarromà e passa vicino al santuario di Bell-lloc, meta di pellegrinaggio dal XIII secolo. All'interno di queste trame, sommessa, in parte “nascosta” sotto le vigne, si dirama la Bodega Bell-lloc: un percorso quasi interamente ipogeo che si schiude alla valle rispettandone le proporzioni, i colori e le forme. Linee ad andamento orizzontale solcano il paesaggio e indicano gli ingressi al mondo sotterraneo della lavorazione e della conservazione del vino: due fenditure nette e precise, disegnate da ruvide lamine di acciaio corten, segnano gli accessi ai lati opposti della collina su cui sorge il vigneto.

La suddivisione dello spazio interno
Dall'ingresso nella collina si susseguono le diverse cantine per la fermentazione, il riposo e l'invecchiamento del vino, una sala degustazione solcata in sommità da profondi tagli di luce e aria e un auditorium. Aperti alla valle, ci sono i laboratori per l'imbottigliamento, etichettatura e imballaggio e gli spazi per il personale; all'esterno un portico e piccoli terrazzamenti raccolti. Interamente costruite di acciaio corten, le cantine si trovano nella parte più interna della collina, lungo un percorso non rettilineo che alterna leggere salite e discese per assecondare l'andamento del suolo. L'inerzia termica del terreno, unita al clima temperato della zona, permette di mantenere all'interno temperature costanti, senza impianti di climatizzazione.

Le spesse lamine perimetrali inclinate, poste a intervalli regolari e irrigidite da robuste costole d'acciaio, tracciano ambienti e passaggi concavi e convessi dalla colorazione brunita e dalla ruvida texture, quasi a sottolineare l'appartenenza al mondo sotterraneo. La copertura, sempre di lamine di corten, segue un andamento “spezzato”: potenziata da un getto di calcestruzzo nei luoghi sotterranei per sorreggere il peso del terreno, si riduce, nelle esigue parti fuori terra, alle singole lamine attraversate perpendicolarmente da una trave superiore d'irrigidimento.

I segni dell'acciaio sul paesaggio
L'acciaio corten è quasi un segno distintivo dell'architettura dello studio RCR Arquitectes. La riduzione della tridimensionalità del costruito a lamine e linee, o a elementi in cui domina la dimensione lineare, trasforma la massa naturale da cui inizia sempre il loro processo creativo in spazio artificiale. La ripetizione ritmica dell'intervallo fra gli elementi, progettato e costruito a tutte le scale, accompagna il cammino all'interno della Bodega e conferisce un ritmo spaziale, ma anche temporale, all'esperienza del luogo. La separazione fra le lastre permette di scorgere e di lasciar respirare la pietra retrostante, mentre le aperture e brecce nel terreno lasciano passare aria e luce. Gli stretti passaggi, bui e dall'andamento sinuoso, si schiudono a spazi luminosi verso il paesaggio. L'apertura alla natura circostante si manifesta con una trasparenza diretta verso la valle dei luoghi del lavoro, con semplici lastre di vetro, esili serramenti che quasi scompaiono sotto la mole dello sbalzo della lamiera. L'architettura proposta da RCR Arquitectes è sempre molto vicina alla natura: la percepisce, riflette e pone in risalto nelle caratteristiche costruttive dell'intervento.
 
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