Ancora consensi per il Movimento Nazionale DPR 328
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Oltre 10800 firme inviate all' On. Letizia Moratti e al Sottosegretario Sen. Siliquini per chiedere l'estensione del transitorio per tutti coloro che si laureeranno con il vecchio ordinamento. Questo il risultato della prima tornata della quarta petizione nazionale promossa dal Movimento DPR328 (http://www.dpr328.too.it/), l’organizzazione che fin dal 2002, ha sempre denunciato la grave disparità di trattamento di cui sarebbero stati oggetto gli Studenti e i Laureati in Ingegneria del percorso previgente il D.M. 509/99, a seguito dell’approvazione frettolosa del DPR 328, avvenuta nel 2001.
Oltre 10800 firme inviate all' On. Letizia Moratti e al Sottosegretario Sen. Siliquini per chiedere l'estensione del transitorio per tutti coloro che si laureeranno con il vecchio ordinamento. Questo il risultato della prima tornata della quarta petizione nazionale promossa dal Movimento DPR328 (http://www.dpr328.too.it/), l’organizzazione che fin dal 2002, ha sempre denunciato la grave disparità di trattamento di cui sarebbero stati oggetto gli Studenti e i Laureati in Ingegneria del percorso previgente il D.M. 509/99, a seguito dell’approvazione frettolosa del DPR 328, avvenuta nel 2001.
Questo decreto, che ha riscritto le regole per gli esami di abilitazione professionale e ha introdotto la suddivisione in settori dell’ Albo degli Ingegneri con l’unico scopo di dare una “collocazione” ai possessori delle nuove lauree, nella propria formulazione ha completamente dimenticato le migliaia di studenti che ancora stanno studiando per conseguire la “vecchia” laurea, negando loro la possibilità di sostenere l’esame di abilitazione professionale e di iscriversi all’Albo degli ingegneri con le stesse modalità che erano previste per i loro predecessori che pure hanno seguito, prima di loro, un identico percorso formativo. I provvedimenti che lo hanno seguito ( D.L. 107/02 e relativa Legge di conversione 173/02, D.L. 105/03 e relativa Legge di conversione 170/03) hanno restituito tale possibilità solo fino alla fine del 2006 dimenticando ancora moltissimi studenti. La riforma del DPR328, attualmente al vaglio del Consiglio di Stato, oltre a non tenere in debita considerazione la situazione prospettata introduce l’obbligo del tirocinio di un anno, quale condizione per potere accedere all’esame di abilitazione. E le sorprese non finiscono qui: infatti nello schema di regolamento in fase di approvazione è inspiegabilmente previsto per gli ingegneri un tirocinio obbligatorio di un anno, a fronte di un tirocinio di soli sei mesi per gli architetti!Con la nuova petizione, lanciata per venire incontro alle esigenze di chi non potrà o non riuscirà a rientrare nei termini concessi dal legislatore, si è raggiunto e addirittura superato il numero di firme raccolto in occasione del primo dei tre invii – avvenuto nel 2003 - durante la precedente petizione, i cui consensi superarono le 5000 adesioni. " Ancora una volta la gente è con noi, studenti e laureati del Vecchio Ordinamento" - dicono i Coordinatori Nazionali, A. Maizza, C. Rinaldo, Filippo S. Carlo, G. Gratis, R. Cerulli e tutti i Referenti delle sedi locali – che hanno lavorato per portare nuovamente all'attenzione del Governo la grave disparità di trattamento di cui saranno oggetto questi ragazzi a partire dal 2007. “ Forse si era pensato che l’attuale transitorio avrebbe distolto l’attenzione dal problema e che nessuno si sarebbe più interessato della situazione di questi futuri professionisti, ma le cifre sembrerebbero dimostrare il contrario”. Un risultato notevole se si considera che è stato ottenuto a tre anni di distanza dalla emanazione della legge 170/03, mantenendo sempre il Movimento al di sopra delle parti. Durante la scorsa petizione, il malcontento generale si era tradotto in un totale di 20678 firme, che avevano portato all’attuale transitorio valido fino alla fine del 2006, aggiungendosi alle 16705, già raccolte dal Movimento nel 2002 – guidato allora da Roberto Francioli - grazie alle quali si era ottenuto il primo importante risultato valido fino al termine del 2003, per un totale complessivo di 37383 consensi. Per ben due volte il Parlamento aveva riconosciuto la necessità di un periodo transitorio, per coloro che avevano seguito un percorso di studi diverso da quello attualmente proposto dalle Università e dai Politecnici, per ben due volte “ le spallate” date dall’organizzazione studentesca del Movimento: “ … la più forte, del resto l’unica ad avere sortito qualche effetto… ” ( come affermava il Presidente dell’Ordine degli Ing. di Firenze nel Notiziario n° 4/5-2002) erano state le uniche che avessero ottenuto risultati concreti. Non sembra essersi ancora placato quel malcontento, forse perché alimentato ancora di più dalla notizia della necessità di introdurre un tirocinio di un anno prima di potere accedere all’esame di Stato. Sembra essere questa infatti l’ennesima beffa della bozza di riforma del DPR 328, che approvato da parte del centro-sinistra, sembra sia divenuto il cavallo di battaglia delle riforme di centro-destra a ridosso del periodo elettorale. "E' una palese ingiustizia!" fanno sapere i Referenti del Comitato di Napoli, Luciano Ventriglia, Gabriella Caputo e Danilo Maffei affiancati da oltre 2386 cittadini che hanno aderito alla petizione. E hanno ragione: forse non bastava cambiare le regole a partita già iniziata, bisognava rendere il gioco ancora più difficile, introducendo un anno di lavoro senza alcuna prospettiva di retribuzione e già qualcuno si domanda se iscrivendosi all’Albo adesso, potrà fare da supervisore ai neolaureati dopo avere maturato 5 anni di anzianità. E del resto, si sa, di fronte ad un anno di lavoro gratis, meglio informarsi prima, per vedere se oltre alla manovalanza a buon mercato, si può ricavare anche dell’ altro. "Impossibile seguire i corsi per chi si è immatricolato nel 2000 - 2001", sentenzia Giuseppe Granata del Comitato di Messina, che nella sua facoltà ha raccolto ben 845 adesioni a cui si sono aggiunte anche quelle provenienti da Catania. Certo non ci si può aspettare che questa riforma sia giusta per i laureati V.O., figuriamoci per gli studenti. "Il Ministro non si è presentato all'incontro con le rappresentanze studentesche", fa sapere Giulio D'Alesio, - che a Roma si era recato per portare all'attenzione dell' On. Moratti il grave problema che causerà la riforma - “… un'occasione importante, poiché era presente anche il CNSU al gran completo e molte rappresentanze studentesche che avrebbero potuto diffondere la notizia (…) dispiace inoltre constatare questa nuova mancanza di rispetto del Nostro Ministro nei confronti di tutta la popolazione studentesca, ma oramai ci ha abituato a tutto”. "L'attuale transitorio non tutela tutti coloro che si laureeranno secondo le modalità previgenti la Riforma universitaria, una fetta di studenti non avrà il tempo materiale di godere dei benefici da noi conquistati nel 2003" dichiara Raffaele Cerulli, che insieme a Giulio, nella sola Ancona ha raccolto 1220 firme. Ma del resto il CNSU ci appoggia in pieno, stando alle ultime mozioni approvate e come potrebbe essere altrimenti: " La richiesta della restituzione di un diritto è già la constatazione della beffa che si sta perpetrando, non si discute di un privilegio da concedere, bensì di un diritto negato in maniera del tutto ingiustificata", dice Caterina Rinaldo del Comitato di Bari. "Il Governo riconosca che si sta perpetrando una ingiustizia" - aggiunge Antonella Maizza – “lo sanno bene gli oltre 1666 cittadini che nella sola Bari e provincia, hanno aderito alla petizione”. "A Salerno il V.O. è stato disattivato completamente da 4 anni … ", dice il Referente Eduardo Caliano che a fronte di questo ha raccolto ben 181 consensi – “… ora ci vorrebbero obbligare a fare un anno di tirocinio, credo che abbiamo sopportato abbastanza”. “Auspichiamo, a questo punto e così come già avvenne la scorsa volta a Firenze, un ulteriore incontro con l’ On. Siliquini” fa sapere Pasquale Allegro del Comitato di Firenze, che insieme a Gianni Marracchi ha raccolto ben 530 firme. “Presenteremo le nostre istanze anche agli Ordini professionali” - annuncia Amanda Giardini del Comitato di Pisa – 614 le firme raccolte. “Il sito ufficiale, http://www.dpr328.too.it/ è stato completamente rinnovato e viene costantemente aggiornato. Sono disponibili anche i dati degli iscritti al V.O. di alcune facoltà” fa sapere Filippo Salvatore Carlo che insieme a Giuseppe Gratis da sempre fa parte del Movimento. I volantini, che spiegano quale sia la situazione, sono rintracciabili in quasi tutte le bacheche delle facoltà; viaggia su Internet la protesta del Movimento, per poi affacciarsi sulle pagine dei quotidiani locali; è una rete che abbraccia tutta Italia: Cassino ove Gianluca del Gigante ha raccolto ben 298 firme, il nuovo Comitato di Genova capeggiato da Marco Morbelli con 214 firme, il Comitato di Padova rappresentato da Davide De Bacco con 120 firme, L’Aquila con Fabiana Di Filippo, aggiuntasi solo di recente, con 438 firme, il Comitato di Perugia rappresentato da Riccardo Bigini ed Edmondo Ciccolella con 590 firme, Torino con Salvatore Lupo e Dario Noto che hanno raccolto 260 firme e infine il nuovo Comitato di Taranto guidato da Pasquale Caruso che ha raccolto 375 firme, atenei dove l’impegno dei ragazzi del Movimento è stato subito ripagato dalla collaborazione spontanea di moltissimi studenti e di coloro che hanno capito che è in gioco qualcosa di importante. “Non mi sembra giusto che un collega con le mie stesse capacità, appartenente al mio stesso corso di laurea, debba sopportare un anno di tirocinio per poi sostenere quattro prove invece che due e iscriversi ad un solo settore dell’Albo professionale”, fa sapere Maurizio Caruso del Comitato di Cosenza, da poco aggiuntosi all’elenco dell’organizzazione. E pronto a lavorare per le stesse finalità si dice anche l’Ateneo di Lecce. “Credo che con un paio d’anni di proroga si salverebbero solo pochi fortunati”, dice Achille Di Matteo del Comitato di Roma dove sono state raccolte 1057 firme. Ma se 10541 firme dicono di sì a poche righe da inserire in una legge, se il CNSU avalla le nostre proposte, se i Rettori di Facoltà ascoltano le nostre richieste e gli Ordini professionali sono pronti al dialogo, se nemmeno il Consiglio di Stato ci vede chiaro circa le competenze sulle professioni, ci auguriamo davvero che quella classe politica attualmente al Governo non ritenga “ una questione di poco conto”, come paventava uno studente nella mailing-list ufficiale del Movimento, i diritti degli Studenti e dei Laureati V.O., perché se è stato necessario un Movimento Nazionale per portare all’attenzione del legislatore qualcosa di evidente e sembra necessario, ora più che mai, ribadire il concetto, forse c’è qualcosa che non va o forse è solo quel malcontento, che proprio non ne vuole sapere di placarsi …
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